La Sindone, termine greco che deriva da “sindon”, parola anticamente usata per indicare un lenzuolo o un ampio pezzo di stoffa, è un telo rettangolare di lino, che si presenta di colore giallastro e misura 4,36 metri di lunghezza per 1,10 di larghezza. Lo spessore del tessuto è di 34 centesimi di millimetro ed è piuttosto consistente, anche se non ne viene pregiudicata la morbidezza.

Alla fine del 1499 Leonardo, che viveva a Milano da quasi vent’anni, fu costretto ad andar via: con l’ingresso delle truppe francesi di Luigi XII e il crollo della Signoria sforzesca, aveva perduto il suo grande protettore, Ludovico il Moro. Il pittore, come era sua abitudine, portava con sé i suoi ragazzi di bottega e le sue cose più care: abbozzi di opere che forse non avrebbe finito mai, disegni di anatomia, di astronomia, di meccanica.

Nato a Bologna il 25 aprile del 1874, trascorse i primi anni della giovinezza in Italia tra Bologna, Firenze e Livorno e in Inghilterra. I primi studi li compì a Firenze in un istituto privato, continuandoli poi a Livorno dedicandosi in particolare all’elettrotecnica. Nel 1893 cominciò ad interessarsi delle oscillazioni elettriche, che a quell’epoca erano oggetto di studio solo di fisici attraverso ricerche di laboratorio.

L’uovo ha sempre contenuto in sé marcati significati allegorici quali la vita e la sacralità, ancor prima dell’avvento del Cristianesimo. Anticamente, secondo una visione pagana, il cielo ed il pianeta terra erano considerati due emisferi che creavano un unico uovo e le uova simbolicamente costituivano la vittoria della vita. Per gli Egizi, l’uovo racchiudeva in sé i quattro elementi dell’universo (acqua, aria, terra e fuoco), i Persiani erano soliti scambiarsi uova di gallina per accogliere la primavera, affiancandovi riti per la fecondità e per il rinnovarsi della natura.