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Ibisco

Ci siamo! Ancora una volta accade che ci lasciamo coinvolgere dall'entusiasmo per cercare il regalo giusto da presentare in occasione del Natale. Nonostante l'esperienza maturata negli stessi periodi di anni precedenti, ci ritroviamo imbottigliati nel traffico, pur avendo scelto un orario meno critico, dopo essere rimasti in fila alle casse di un supermercato o di chissà quale centro commerciale.

L'ansia da regalo perfetto è stata riconosciuta dagli esperti come una vera e propria ansia sociale, che incredibilmente colpisce soprattutto gli uomini, in una fascia d'età compresa ta i 18 e i 60 anni. Le donne invece arrivano al Natale meno affannate, sotto questo profilo, perchè essendo più organizzate, iniziano gli acquisti già dal mese di Novembre, mentre gli uomini si riducono all'ultimo istante, rischiando di essere troppo precipitosi, banali o addirittura ripetitivi. Si, infatti, c'è anche l'eventualità di ritrovarsi a donare oggetti già regalati in precedenza e la delusione è una puntuale certezza. Pare che lo stato di agitazione prenatalizio nascerebbe dal timore di essere giudicati negativamente e pertanto di non sortire l'effetto desiderato al momento della consegna del dono al destinatario. La ricerca del regalo può addirittura suscitare una forma di stress, quasi fosse il tema centrale delle festività, non dimenticando, infatti, che la gioia più grande resta sempre quella dei bambini.

Nella lista dei regali femminili le donne gradiscono maggiormente i gioielli, a seguire i capi di abbigliamento e gli accessori. Al primo posto per gli uomini ci sono sempre i capi di abbigliamento uniti a quelli sportivi. Se decidessimo di essere alternativi e di non risultare monotoni, potremmo optare per i "pacchetti benessere" (ingresso SPA, massaggi, trattamenti estetici) o per inviti a cena presso uno dei ristoranti stellati, per coloro che desiderano la cucina raffinata ed anche la possibilità di incontrare dei vip. Non sono da trascurare i prodotti artigianali, creati e modellati con passione da semplici artisti, in grado di offrire originalità ed autenticità. Per i più comodi e per coloro che non vogliono sacrificare il tempo libero o la pausa pranzo, c'è sempre il modo di fare shopping online.

Nella scelta del regalo giusto, evitiamo di essere troppo razionali, lasciamoci guidare dalle emozioni e dai sentimenti: il risultato sarà senza dubbio eccellente.

Buone feste!

Secondo i dati forniti dall'Istat, quasi l'80% degli italiani in età compresa tra i 18 e i 39 anni, vive a casa con i genitori. La cifra è molto rilevante: indica infatti una fascia di persone che ha dovuto rinunciare  a crearsi una vita autonoma.  Molti, infatti, non hanno neppure una reale alternativa legata a ragioni economiche: si pensi agli affitti improponibili, mentre resta più semplice partecipare alle spese del menage familiare quotidiano. Tutto dipende dalla precarietà del lavoro, spesso sottopagato o con minime garanzie, ma anche da molte realtà di coppie separate, per cui l'unico approdo resta la famiglia d'origine.

La migrazione al contrario accade proprio quando si è provato a "farcela da soli" e ad uscire dalla casa familiare, ma si è poi dovuto fare un passo indietro. Rinunciare alla propria indipendenza per rientrare in famiglia, riprendere le vecchie abitudini, conciliare nuovamente gli orari del pranzo e della cena, riadattarsi ad una stanzetta, che si era deciso di lasciare con tanto entusiasmo, per intraprendere nuove esperienze di vita, ha segnato per molti, un vero fallimento, nonchè una mortificazione. D'altro lato la famiglia italiana d'origine è disposta all'accoglienza, a condividere di nuovo gli spazi, a modificare ritmi ed orari, in funzione tante volte di tre generazioni chiamate a convivere: nonni, figli e nipoti. E' vero anche che la coabitazione adulta e matura comporta il reciproco aiuto, il non sentirsi ospiti, bensì parte integrante della famiglia accogliente. E' importante anche confrontarsi e rendere partecipi i genitori delle diverse situazioni quotidiane, nonchè delle più disparate problematiche.

I genitori restano sempre un punto di riferimento fondamentale e se si torna da loro e si resta, è perchè in verità, ci si trova molto bene. Ritornare a vivere con loro, se prima poteva essere oggetto di critiche e/o di vergogna, oggi è una condizione diffusa e socialmente accettata. L'importante è non perdere mai  i contatti con la realtà e non ripiegarsi su se stessi, ma "rimboccarsi le maniche" e tentare di ricominciare a rimettersi in gioco. La gratitudine verso i genitori, poi, occuperà sempre il primo posto.

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