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Le api raccolgono, trasformano, combinano con sostanze presenti nel loro organismo e depongono nei favi una sostanza alimentare, il miele. Tutto ha origine dal nettare dei fiori o da secrezioni di parti vive di piante che attraggono questi insetti e altri imenotteri. Tra un’ape e l’altra si succedono diversi scambi all’interno dell’alveare, permettendo una graduale maturazione combinata all’arricchimento di enzimi, presenti nelle secrezioni ghiandolari delle api stesse. Il nettare ha lo scopo di attirare gli insetti impollinatori che assicurano la fecondazione dei fiori. La sua composizione varia a seconda delle piante che lo producono, ma sono tutti composti principalmente dai glucidi (saccarosio, fruttosio, glucosio) e acqua. Il compito principale spetta all’ape bottinatrice che raccogliendo il nettare dal fiore, lo accumula in una specie di sacca presente nella gola, detta anche borsa melaria e giunta all’alveare, lo rigurgita. In questa fase, il nettare si presenta molto liquido. Subentrano le api operaie che per 30 minuti digeriscono il nettare trasformando gli zuccheri semplici attraverso speciali enzimi. Per evitare che fermenti, il nettare va disidratato, cosicché le api operaie lo depongono sulla parete delle celle in strati sottili. Qui intervengono le api ventilatrici che si occupano di far evaporare le parti di acqua producendo nell’alveare una corrente d’aria costante. Perché il miele maturi, occorrono circa 36 giorni, anche se tanto dipende dall’umidità che il nettare possedeva in origine. Di qui l’immagazzinamento in cellette diverse, sigillate appena riempite. Le specie vegetali visitate dalle api sono innumerevoli, dando origine a mieli monofloreali (un solo tipo di fiore), più pregiati e dall’aroma più intenso o millefiori, più tenui. In Italia le varietà maggiormente diffuse sono, appunto, il millefiori, il miele di acacia, più liquido, di agrumi, di carrubo, di castagno, di ciliegio, di corbezzolo e di eucalipto, più efficace in assoluto per le sue proprietà balsamiche.

Componenti principali del miele sono gli zuccheri, presenti al 70% - 80% circa ed una discreta presenza di oligoelementi come il rame, il ferro, lo iodio, il manganese; vitamine (A, E, K, C), enzimi e sostanze battericide ed antibiotiche; queste ultime permettono al miele una lunga conservazione. In erboristeria, il miele sembra favorire la cicatrizzazione e l’idratazione, è indicato per la cura del sistema nervoso (migliora la qualità del sonno e la concentrazione), dell’apparato respiratorio (lenitivo per la tosse), all’apparato circolatorio e digerente.

Come cosmetico, il miele e la cera d’api costituiscono la base di molte creme cutanee, maschere di bellezza e prodotti per le labbra. Assicura la giusta dose d’idratazione, contrasta la secchezza cutanea, combatte l’invecchiamento grazie alle sostanze antiossidanti che contiene. Con la sua azione antinfiammatoria è un valido alleato contro l’acne e favorendo la diuresi, aiuta a combattere la cellulite. Un cucchiaio di miele aggiunto allo shampoo abituale, mantiene i capelli sani e puliti e combinato con olio d’oliva, genera un’eccellente soluzione idratante in caso di capelli secchi.

Pubblicato in Fitoterapia