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Ricchezze d'Italia

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L’elenco dei beni culturali italiani pubblici e privati, è lunghissimo: musei, regge, gallerie, mostre, biblioteche, collezioni artistiche, teatri d’opera, siti archeologici, ville e parchi. L’apice di questo patrimonio è costituito dai poli culturali concentrati nelle maggiori città d’Italia, che attirano grandi flussi di visitatori sia italiani che stranieri. Con la recente riforma del Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo, si è voluto conferire a nuove e vecchie istituzioni una maggiore autonomia operativa ed economica. Sono dunque almeno tre le sfide a cui sono chiamati i “gioielli” nostrani: innanzitutto una migliore fruibilità, particolarmente attraverso internet ed i social; una visione più strategica dei beni culturali, che comprende la loro conservazione e restauro, la divulgazione, offerte e servizi razionalizzati, organizzazione di mostre ed esposizioni. La principale emergenza pare sia quella del personale, quasi ovunque sotto organico o talvolta carente di figure specializzate. Nonostante la scarsità di persone impiegate sia evidente, però, i dati di incremento nelle visite di turisti è innegabile. A Venezia, ad esempio, nelle Gallerie dell’Accademia, il 2016 ha visto un aumento di quasi il 9 per cento di visitatori, incassando circa 1 milione e 400mila euro. Presso la Reggia di Caserta, il bilancio 2016 è stato chiuso con un incasso di 4 milioni e mezzo di euro. Un milione e mezzo in più dell’anno precedente, nonostante i costi della manutenzione del parco di cento ettari spettino alla Reggia e portano via la metà degli incassi. A Firenze, il Museo Nazionale del Bargello che in realtà ne comprende cinque (il Bargello, le Cappelle Medicee, Orsanmichele, Palazzo Davanzati e Casa Martelli), punta su percorsi che valorizzi la conoscenza dei beni presenti in essi. Detto Museo ha accolto 660 mila visitatori nel 2016, realizzando un incasso superiore al milione di euro e le stime per il 2017 parlano di aumenti ulteriori. I Musei Reali di Torino si snodano in un percorso molto vasto che attraversa la residenza dei Savoia: il Palazzo Reale, la Pinacoteca nazionale, quella sabauda, il Museo Archeologico, l’armeria e la biblioteca. Nel 2016. I Musei Reali hanno prodotto 1 milione e100mila euro, in gran parte portati da introiti di biglietti.


I punti su cui è necessario migliorare ancora riguardano la capacità di sviluppare programmazione a lungo termine, organizzando eventi, concerti, conferenze, visite didattiche per bambini e la messa in rete delle collezioni museali, vale a dire la loro accessibilità via Internet. Un segnale incoraggiante proviene proprio dal Ministero che ha finanziato la nascita della Biblioteca Digitale Italiana, con l’intento di valorizzare il patrimonio di immagini conservato negli Archivi di Stato, nelle biblioteche statali e negli archivi fotografici delle Soprintendenze.

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