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Storia della porcellana

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Per composizione, si possono distinguere in dure e sono vere e proprie porcellane con temperatura di cottura superiore a 1300°, di colore perfettamente bianco, porosità quasi nulla, durezza in superficie tanto elevata da non essere scalfita dall’acciaio ed in tenere, con temperatura di cottura inferiore a 1300°, meno dure e meno sonore; hanno il pregio di poter usare decori a colori più vari data la minor temperatura di cottura.

La porcellana a pasta dura è originaria della Cina: già durante la dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.), gli artigiani cinesi fabbricavano ceramiche smaltate con le caratteristiche di vere e proprie porcellane.

A cominciare dal XIII secolo, si incominciarono ad importare i primi vasellami e nei secoli successivi, i manufatti di porcellana trasportati per le vie dell’Oriente divennero sempre più numerosi e sempre più vivo si accese il desiderio di imitarli. Verso la fine del XV secolo, si tentò la riproduzione presso le corti di Lodi, Torino, Ferrara e Pesaro, ma senza esito.

I primi risultati si ebbero con la manifattura fiorentina fondata da Francesco I de’ Medici, arrivando a foggiare coppe, piatti e bottiglie decorati con motivi floreali di gusto orientale, in blu cobalto o manganese. Successivamente, buoni prodotti si ottennero anche in Francia e Germania.

Nel 1720 a Venezia, si aprì la prima fabbrica di porcellana italiana, seguita da Vinovo (presso Torino) e nello stesso capoluogo piemontese si produssero buoni esemplari in porcellana ed in maiolica. A Napoli, Ferdinando IV di Borbone fondò la Real Manifattura di Portici che produsse porcellana tenera fino ai primi anni del XIX secolo, mentre a Doccia, nel comune di Pontassieve (Firenze), il marchese Carlo Ginori impiantò quella che più avanti diventerà la Richard-Ginori.

L’espressione più tipica della produzione in porcellana si è manifestata nel modellare statuette singole o gruppi di più figure come ballerine, pastorelle, damine e cavalieri, ma anche servizi da tavola ornati con motivi floreali, scene pastorali e soggetti esotici. Anticamente, la passione per la porcellana si espanse al punto da far costruire intere stanze con questo raffinato materiale: resta celebre quella realizzata per la reggia di Portici, oggi conservata nel Museo di Capodimonte.

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