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11 ottobre 1796. Con una comunicazione al Direttorio, Napoleone Bonaparte annunciava la nascita della Legione Lombarda, unità militare riconosciuta dall’Amministrazione Generale della Lombardia. La sua bandiera di guerra si ispira a quella francese, ma il colore blu viene sostituito con il verde, rifacendosi alle uniformi della Milizia cittadine milanese che ha questa tonalità. Nello stesso anno, i delegati di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia annunciarono la nascita della Repubblica Cispadana e, probabilmente traendo spunto dalla Legione Lombarda, si decise di adottare la stessa bandiera di tre colori. Il 27 dicembre del 1796, in un’assemblea riunita a Reggio Emilia, 110 delegati approvarono la carta costituzionale della repubblica Cispadana e, successivamente, tra i vari decreti, come simbolo della repubblica costituita, fu scelto il tricolore. Pochi mesi dopo, il vessillo a bande verde, bianca e rossa, fu ufficialmente adottato anche dalla Repubblica Cisalpina in un incontro tenutosi a Milano. Qui, Napoleone stesso consegnò solennemente le bandiere tricolori ai reparti militari passati in rassegna.
Negli anni compresi tra il 1802 e il 1805, la repubblica Cisalpina si trasformò in Repubblica Italiana, così come la disposizione dei colori sulla bandiera, che però rimasero gli stessi. Con la Restaurazione, il tricolore in Italia non venne più mostrato, tornando poi a sventolare solo in epoca risorgimentale. Fu scelto da Giuseppe Mazzini come simbolo della Giovine Italia e nel 1835, Giuseppe Garibaldi lo portò con sé nel suo esilio nel sud America. Divenne emblema della lotta per l’indipendenza e accompagnò i fratelli Bandiera nel tentativo, poi fallito, di sollevare gli abitanti del regno delle Due Sicilie. Goffredo Mameli e Michele Novaro nel loro “Canto degli italiani”, divenuto inno nazionale dal 1946, fanno riferimento alla bandiera italiana, richiamando la speranza di diventare infine un’unica nazione sotto una sola bandiera. Anche nello sport viene introdotta l’idea nazionalista: maglia tricolore per il ciclista campione d’Italia, così come lo scudetto sulle maglie della squadra vincitrice del campionato nel calcio, nel rugby, nella pallavolo e nelle altre discipline.
I colori della bandiera italiana sono in ordine il verde, il bianco ed il rosso a partire dall’asta, indicati nell’articolo 12 della Repubblica Italiana del 27 dicembre 1947. L’alzabandiera avviene alle prime luci dell’alba e l’ammainabandiera, di sera. In presenza di altri vessilli, va alzato per primo ed ammainato per ultimo. La sua esposizione è resa obbligatoria negli uffici pubblici, esternamente alle scuole, alle università, agli edifici che ospitano le operazioni di voto, alle prefetture, questure, palazzi di giustizia e uffici postali centrali.
L’area espositiva più importante che custodisce le bandiere tricolori italiane si trova nel complesso del Vittoriano a Roma, in cui sono esposte circa 700 bandiere storiche. Il tricolore più antico qui conservato, risale al 1860.

Pubblicato in Costume e Società

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