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I cavoli, le carote e la zucca sono alimenti essenziali durante l'inverno, per cui sarebbe buona abitudine mangiarne fino a 2-3 volte nell'arco di una settimana. In particolare il cavolfiore è un ortaggio molto delicato, facilmente deperibile e contenente importanti oligoelementi tra cui: potassio, calcio, fosforo, ferro, acido folico ed ancora vitamina C, vitamine del gruppo B e circa il 90% di acqua. Esso apporta un irrisorio contenuto di calorie, perciò è spesso inserito nelle diete. Se ne conoscono varie tipologie: cavolocappuccio e cavoloverza, in cui le foglie si uniscono e formano una sorta di sfera; il cavolfiore ed il cavolo broccolo presentano, invece, una grande infiorescenza, commestibile. In ultimo vi sono i cavoletti di Bruxelles, che presentano teneri germogli ed il cavolorapa con un grosso fusto e foglie rade. Il cavolo generalmente si fa bollire o cuocere al vapore, ma si può anche gratinare, centrifugare o, in alternativa, unire alla pasta nelle minestre. Il centrifugato di cavolfiore è un rimedio naturale per combattere raffreddori di stagione.

Le carote, che comunemente conosciamo per il loro colore arancione, in realtà sono anche gialle, rosse, viola e nere. Ogni varietà contiene i suoi nutrienti: ad esempio la carota arancione è ricca di vitamina A, quella viola di polifenoli, flavonoidi ed antiossidanti; la rossa è ricca di licopene (come del resto il pomodoro). Tutte le varianti contengono sali minerali (potassio, ferro, calcio, fosforo, zinco, magnesio e selenio), vitamine A,C,D,E,B2, B6 e fibre. Le carote hanno un minimo apporto calorico e contengono circa il 91% di acqua. Il betacarotene, in esse contenuto, è una sostanza antiossidante in grado di contrastare i radicali liberi, per cui la pelle viene protetta dai raggi UV ed acquista una buona idratazione. Sempre grazie al betacarotene si possono curare eritemi solari ed allergie. Dal consumo di quest'ortaggio si possono trarre benefici per lo stomaco, l'intestino, la vista, la pelle e per il sistema cardiocircolatorio. Le carote infatti, sono un prezioso rimedio per le ulcere e le infiammazioni dell'apparato gastrointestinale, nonchè per la dissenteria e le intossicazioni. Sarebbe bene al mattino, rafforzare il nostro organismo con un centrifugato a base di carota e magari a pranzo consumare un semplice piatto di pasta con il cavolfiore o con la zucca. Avremmo in tal modo apportato alla nostra dieta nutrienti fondamentali e numerosi benefici, senza aver esagerato in calorie.

Tipicamente invernale è un altro ortaggio molto comune: la zucca, consumata in tutta Italia anche come ingrediente per la preparazione di ricette più elaborate. E' anch'essa formata per la maggior parte da acqua (91% circa) e poi da vitamine A, C, E, K, J e del gruppo B, nonchè da calcio, potassio, fosforo, rame, magnesio, zinco, selenio, sodio e ferro. Tra gli amminoacidi troviamo l'arginina, l'acido aspartico e l'acido glutammico. La zucca possiede anche una notevole percentuale di beta-carotene. Quest'ortaggio poverissimo in calorie (100g=18 calorie) è molto ricco in fibre (per cui risulta ottimo in caso di stipsi), ma ha anche effetti diuretici, calmanti ed antiossidanti. I semi della zucca, da consumare preferibilmente crudi, hanno un sapore gradevole ed apportano benefici alle vie urinarie sia maschili, sia femminili (infatti riducono le infiammazioni della prostata e prevengono le cistiti). 

Pubblicato in Alimentazione

Il nergi, piccolo Kiwi appartenente alla vasta famiglia dell'actimidia, si coltiva in Italia solo da pochi anni.
Ha una storia antica, ma da noi è ancora poco conosciuto. Piccolo come un acino d'uva (più o meno dieci grammi), ha il colore ed il sapore del kiwi, ma la sua buccia è glabra ed edibile. I luoghi di coltivazione sono circoscritti, per ora, solo nel nord-est dell'Italia e se la produzione non si è diffusa largamente, è da imputare ad una richiesta di estreme cure e competenze da parte dei frutticoltori. Sono indispensabili la qualità del terreno, zone soleggiate ed un paziente lavoro manuale. Sul finire dell'autunno e nei periodi invernali, quando l'organismo è più vulnerabile per la carenza di difese, la natura provvede agli equilibri, offrendo preziosi frutti. Il nergi abbonda di vitamina c, infatti un etto di questi piccoli e gustosi alleati del benessere, ne contengono 53 mg. (13,5 mg più dell'arancia).
E' un frutto ipocalorico, con solo 51 calorie per 100 grammi, ed inoltre contiene vitamina E, antiossidante, un alto apporto di magnesio, potassio fosforo e calcio.
Indicato in particolare per intestini pigri, grazie al notevole contenuto di fibre e per chi desidera un antidepressivo naturale.

Come consumarlo?
Dalla prima colazione a tutto l'arco della giornata, al naturale o in frullati;
il nergi può anche essere un ottimo ingrediente per insalate e per torte di frutta.

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